“Riguardo alla frase riportata dalla Nazione fra virgolette come “Non è detto che quel giorno si debba stare tutti a piangere” relativamente al convegno da me organizzato per il 27 gennaio prossimo e le conseguenti polemiche che ne sono scaturite, sono a precisare:
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che non avevo assolutamente intenzione di offendere nessuno, soprattutto le vittime dell’Olocausto e delle deportazioni, anzi nell’intervista dichiaravo che avrei fatto di tutto per partecipare alle celebrazioni e che non capivo le polemiche strumentali fatte addirittura in anticipo sulle mie presunte assenze dalle celebrazioni;
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l’antifascismo e la Resistenza fanno parte della mia storia personale e delle cose in cui ho sempre creduto e difeso, non capisco tutta questa querelle montata ad arte da persone che cercano soltanto di farsi pubblicità con dei temi che meriterebbero solo rispetto.
Certo è che lo svolgimento a Firenze del convegno dal titolo “Fuga dal pensiero unico, alternative possibili al liberismo economico” ha già scatenato un putiferio ancora prima che uno dei relatori abbia proferito parola. Tutto questo dà la chiara dimensione dello stato di oscurantismo in cui versa il dibattito culturale in città.
Silvia Noferi