"Sono stato anche io al sopralluogo della costruenda Stazione Foster, sono rimasto anche io impressionato dalla grandezza del cantiere e dalle possibilità future che una simile opera potrà dare alla città. Mi auguro anche io che tutto finisca in tempo, ma la valutazione di fondo sull’opera e sul suo percorso fatto in città per ben 26 anni poggia su valutazioni diverse da quelle di chi supporta la Maggioranza.
E’improprio parlare di accelerazione per qualcosa che ha avuto origine a partire da accordi siglati nel secolo scorso, qualcosa che dura da più di venti anni, che non è stato posizionato nel posto più comodo per i fiorentini e che ancora ha la corsa lunga. Per Firenze quest’opera è un ritardo certo e tutt’oggi è più un’attesa che una promessa. Ha vissuto un percorso contorto e confusionario che non rende affatto merito alla bella opera d’arte pensata da grandi architetti, che stona con la bruttura dei processi per chi ci voleva guadagnare di più o per aver disatteso la normativa sulla gestione dei rifiuti.
Ben venga il dialogo con la cittadinanza, ma che sia un dialogo che utilizzi il lungo metro della memoria e non quello corto del sensazionalismo elettorale. Fra tramvie, stadio e alta velocità, non si tratta di grandi opere ben gestite e offerte alla città con puntualità e risparmio di risorse o di tempo. Non vi sono certo disagi contenuti al minimo, ma uno sforzo che invece è massimo ed estenuante.
La fine dei lavori, infine, si legge nel cartello all’ingresso del cantiere, è programmata il 5 maggio del 2029 (inizio lavori il 26 gennaio 2023, consegna prevista in 2291 giorni, recita il cartello)".
Lo dichiara il consigliere di Lista Civica Eike Schmidt Massimo Sabatini
